OBIETTIVI
In continuità con il precedente lavoro focalizzato sulle aree metropolitane, il progetto ha inteso sviluppare una riflessione, non solo concettuale ma anche e soprattutto applicativa, avente per oggetto l’interpretazione (prima) e la sperimentazione sul campo (poi) dell’applicazione del principio di prossimità nell’ambito dell’innovazione dei servizi sanitari e socio-sanitari, così come promossa dalla Missione 6 del PNRR e dai successivi documenti di indirizzo, con particolare riferimento alle aree rurali. Muovendo dall’interpretazione dei significati ascrivibili allo stesso concetto di “prossimità”, si è inteso contribuire al dibattito nazionale privilegiando un approccio di messa in critica discussione dei paradigmi strategici, organizzativi e manageriali implicati dalle sfide della prossimità, evitando di delineare modelli e strumenti operativi standard che, se non opportunamente declinati rispetto ai contesti di riferimento, sono forieri di rischi di riduzionismo della complessità dei fenomeni in atto. La scelta di proseguire le riflessioni sulle aree rurali è giustificata da un duplice ordine di considerazioni: da un lato, esigenze di tutela dell’equità di salute impongono di considerare questi contesti, così diffusi sotto il profilo geografico nel nostro Paese; dall’altro lato, peculiarità e specifiche esigenze dei contesti rurali (ad esempio in termini di topografia dei territori, accesso e distanza rispetto alle infrastrutture delle reti urbane, caratteristiche demografiche, economiche e sociali della popolazione) determinano la necessità di declinare l’interpretazione attuativa del management della salute di prossimità in coerenza con tali elementi.
APPROCCIO METODOLOGICO
La metodologia di ricerca ha privilegiato un approccio di action learning fondato sulla condivisione, in chiave multiprofessionale e multidisciplinare, di pratiche già consolidate e di progetti sperimentali attivati con specifico riferimento alle aree rurali da parte di nove aziende sanitarie e socio-sanitarie.
Tra gli apprendimenti emersi dal processo di riflessione interaziendale e sovra-regionale, emergono quattro sfide managerial
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conoscere e riconoscere le caratteristiche delle aree rurali adottando un approccio di analisi altamente granulare, volto a far emergere le fragilità latenti e sommerse tramite la triangolazione sia di metodi di stratificazione dei bisogni che includano le determinanti sociali della salute sia di azioni sul campo di screening e di ascolto attivo diffuse in maniera capillare nei vari contesti rurali;
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attivare una visione partecipata e responsabile di generazione di salute nelle comunità rurali, abilitando la costruzione della medesima comunità anche attraverso progetti interistituzionali di carattere partecipativo e intersettoriale ispirati a logiche di welfare generativo e contributivo e a principi di sussidiarietà verticale e orizzontale;
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agire soluzioni organizzative a responsabilità diffusa, integrate e flessibili, che consentano di offrire una assistenza di prossimità garantendo, allo stesso tempo, un’estesa interconnessione con i nodi centrali delle reti clinico-assistenziali e una capillare attivazione delle risorse formali e informali presenti nelle comunità locali;
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investire nelle comunità professionali, nel capitale organizzativo e nella transizione digitale, quali indispensabili determinanti strategiche per abilitare i processi di innovazione e di cambiamento di cui ai punti precedenti.
Per maggiori dettagli, si rinvia al Position Paper (open access).
PARTNER
ASL di Bari, ASL 4 Chiavarese, ASST di Lecco, ASST di Melagnano e della Martesana, AUSL di Modena, AOU e AUSL di Parma, AUSL di Piacenza, AUSL di Reggio Emilia-IRCCS, ASL Roma 4