OBIETTIVI
Il progetto ha inteso sviluppare una riflessione, non solo concettuale ma anche e soprattutto applicativa, avente per oggetto l'interpretazione (prima) e la sperimentazione sul campo (poi) dell'applicazione del principio di prossimità nell'ambito dei servizi sanitari e socio-sanitari, così come promossa dalla Missione 6 del PNRR e dai successivi documenti di indirizzo, con particolare riferimento alle aree metropolitane. Muovendo dall'interpretazione dei significati ascrivibili allo stesso concetto di "prossimità", si è inteso contribuire al dibattito nazionale privilegiando un approccio di critica messa in discussione dei paradigmi strategici, organizzativi e manageriali implicati dalle sfide della prossimità, evitando di delineare modelli e strumenti operativi standard che, se non opportunamente declinati rispetto ai contesti di riferimento, sono foreri di rischi di riduzionismo della complessità dei fenomeni in atto. La scelta di muovere le riflessioni dalle aree metropolitane è giustificata non solo dalla numerosità della popolazione residente in tali aree, ma anche dalla particolare complessità di questi contesti (ad esempio in termini di composizione dei nuclei familiari, eterogeneità del profilo socio-economico dei quartieri, varietà dei bisogni espressi dalle diverse generazioni di utenti, numerosità ed interdipendenza dei nodi dell'offerta della rete sanitaria e socio-sanitaria).
APPROCCIO METODOLOGICO
La metodologia di ricerca ha privilegiato un approccio di action learning fondato sulla condivisione, in chiave multiprofessionale e multidisciplinare, di pratiche già consolidate e progetti sperimentali in quattro aziende metropolitane (che nel loro complesso servono un bacino di utenza superiore ai 6 milioni di abitanti).
Muovendo dall'interpretazione del concetto di prossimità in termini non solo fisici e geografici, ma anche relazionali e digitali, dal confronto interaziendale è emersa la condivisione delle principali sfide caratterizzanti la salute di prossimità nelle aree metropolitane, nonché una comune visione delle linee strategiche da attivare in risposta a tali sfide, delle pratiche organizzative da sviluppare e dei driver di innovazione su cui investire a livello aziendale. Tra i tanti messaggi chiave emersi, è stata analizzata la necessità di sviluppare una capillare analisi dei bisogni delle comunità locali, di promuovere reti integrate che possano fungere da moltiplicatore di risposta ai bisogni, di garantire la domiciliarità grazie all'appropriato utilizzo di diversi setting assistenziali e di governare la transizione dei pazienti. Per maggiori dettagli, si rinvia al position Paper (open access) nella sezione Risorse, Report di ricerca.
GRUPPO DI LAVORO
Antonella Cifalinò
Giuliana Monolo
PARTNER
AUSL Bologna, ATS Milano Città Metropolitana, ASL Napoli 1 Centro e ASL Roma 1